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Gambe gonfie al Mare? Colpa delle alte temperature.

Gambe gonfie al Mare? Colpa delle alte temperature.

Gambe gonfie al Mare? Colpa delle alte temperature.

 

Avete mai provato la fastidiosa sensazione di sentirvi le gambe gonfie al mare, con tanto di formicolii e crampi? Purtroppo non è così infrequente in estate. Il caldo e le alte temperature dilatano i vasi sanguigni che fanno più fatica a far tornare il sangue dagli arti inferiori al cuore. Si crea così un ristagno di liquidi, con il conseguente effetto di caviglie e gambe gonfie al mare. Il caldo, infatti, può certamente peggiorare la circolazione degli arti inferiori, creando un ristagno di liquidi e il tanto odiato effetto palloncino.

RITENZIONE IDRICA

Il sangue, spinto dal cuore, raggiunge tutti i capillari del corpo. Qui avviene la filtrazione di una certa quantità di liquido che riempie gli spazi tra le cellule e che in parte viene risucchiato da vasi sottili e trasparenti noti come vasi linfatici. Tali strutture confluendo in collettori sempre più grossi restituiscono tale liquido (detto linfa) alla circolazione sanguigna riversandola nel sangue a livello toracico.

Orbene la ritenzione idrica avviene quando il liquido tende a ristagnare nei tessuti perché non aspirato dai vasi linfatici o per incapacità loro (congenita o secondaria a malattie) o per patologia venosa concomitante o per eccessiva produzione del liquido stesso. Di conseguenza compaiono gonfiori o edemi diffusi e più spesso negli arti inferiori (linfedema o edema linfatico).

Non tutti gli sport fanno bene al nostro organismo nello stesso modo. Non tutti, ad esempio, favoriscono il drenaggio dei liquidi dell’organismo, combattendo la ritenzione idrica ossia l’accumulo eccessivo di liquido extracellulare, quello cioè situato negli spazi tra le cellule. In situazioni di normalità il drenaggio del liquido è attuato dal sistema venoso e linfatico, assicurando così il ricambio necessario per l’eliminazione delle sostanze tossiche dalle cellule e per l’apporto ad esse di sostanze nutrienti. In caso di malfunzionamento di questi sistemi, si manifesta la ritenzione idrica che determina rigonfiamento dei tessuti ed accumulo di tossine dannose per il metabolismo cellulare.

Per drenaggio si intende appunto l’eliminazione del liquido extracellulare.

Lo sport ideale per favorire un buon drenaggio dei liquidi è l’attività fisica aerobica moderata oltre a quelle praticate in acqua, che determinano un massaggio naturale sul microcircolo, utile per stimolare il ritorno venoso e la rimozione dell’edema.

Sono sconsigliati gli sport che comportano un eccessivo stimolo cardio-circolatorio (praticati cioè con frequenza cardiaca costantemente elevata) e l’attività fisica anaerobica (sforzi intensi e di breve durata), che provocano ritenzione di acqua, almeno nelle prime ore che seguono l’esercizio fisico. Anche l’attività fisica che determina eccessivi impatti con il terreno potrebbe compromettere, in soggetti predisposti, il buon funzionamento del sistema linfatico e venoso.
In genere lo sport più indicato per combattere la ritenzione idrica è una camminata “veloce”, da effettuare in un percorso pianeggiante, senza far aumentare troppo la frequenza cardiaca (il cosiddetto “fit walking”) ed in questo caso fondamentale è l’utilizzo di una scarpa da ginnastica specifica. Utile anche la bicicletta su strada o da camera (cyclette), da utilizzare sempre senza sforzi cardiovascolari e muscolari eccessivi (con velocità moderata e non in salita). Le attività fisiche acquatiche come nuoto e ginnastica in acqua (acquagym) sono poi particolarmente indicate e consigliate perché hanno in più il massaggio dell’acqua sulla cute e sul derma ossia una sorta di linfodrenaggio naturale che migliora la microcircolazione e stimola gli scambi extracellulari causati dalla ritenzione idrica.

Sono generalmente controindicati la corsa praticata con alte frequenze cardiache ,lo spinning, la pesistica, e tutti gli sport caratterizzati da  eccessivi e costanti impatti  traumatici sul terreno, come pallavolo o tennis.

Il ristagno del liquido è maggiore nelle zone predisposte all’accumulo di grasso (addome, cosce e glutei) e colpisce soprattutto le donne. L’assunzione di acqua deve essere controllata, troppa provocherebbe un peggioramento della ritenzione.

 Per mantenere in salute il proprio sistema linfatico è dunque molto importante svolgere regolare attività fisica, in modo da favorire l’azione della “pompa muscolare”. Questa abitudine associata ad un’alimentazione equilibrata e corretta, oltre ad aumentare le difese immunitarie potenziano sinergicamente la loro efficacia esaltandone i risultati.


Utile anche la ginnastica posturale che insegna ad assumere le giuste posizioni per il corpo e educa ad una respirazione controllata che migliora il ritorno venoso. Non sono da escludere la contenzione elastica, il linfodrenaggio manuale o pneumatico, la cosiddetta ginnastica vascolare ed il riposo con arti in posizione declive.

La terapia medica si avvale si farmaci drenanti, generalmente di tipo naturale (CUMARINA, ESCINA, BROMELINA, ORTHOSIFON, ecc) che possono esser utilizzati per lunghi periodi e sono privi di effetti collaterali dannosi.

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