EMOSIDEROSI
Emosiderosi significa letteralmente “patologia dell’emosiderina”. L’emosiderina è una forma di deposito stabile parenchimale del ferro da cui si originano le patologie da sovraccarico di ferro che interessano vari “organi/tessuti bersaglio”.
Nella malattia venosa cronica la microangiopatia secondaria a stasi venosa cronica, determina tutta una serie di alterazioni tra cui edema, accumulo di ferro (emosiderina), attivazione melanocitica (iperpigmentazione), deposito di fibrina pericapillare, attivazione della cascata infiammatoria, che concorrono a determinare diminuzione dell’apporto di ossigeno ai tessuti ed evoluzione dell’infiammazione in cronica. L’edema e l’infiammazione, provocata dai depositi di emosiderina, causano la lipodermatosclerosi che evolve con una fase infiammatoria acuta con cute eritrosica e desquamante (ipercheratosica) associata ad edema ed intenso dolore; l’arto appare a collo di bottiglia rovesciata e subisce importanti alterazioni della pigmentazione e degli annessi cutanei, lo stadio cronico successivo è caratterizzato da fibrosi, da presenza di calcificazioni ed infine da lesioni ulcerative.
Oltre alla lipodermatosclerosi, sovraccarico di ferro, edema ed infiammazione sono presenti anche nei casi di ecchimosi, ecchimosi postoperatorie, discromie emosideriniche postscleroterapia, discromie emosideriniche da IVC (stadi avanzati CEAP C4-C6), ulcere venose, discromie ematomelaniniche ulcerose, alterazioni ulcero distrofiche (ulcere varicose, piaghe da decubito, ragadi eccetera), ustioni, ferite postoperatorie, ritardi cicatriziali di ferite, terapia post laser, laser per epilazione.